venerdì 24 ottobre 2008

italia vergognati...

Semilibertà per Pietro Maso
Pietro Maso, condannato a trent'anni di detenzione
+ Maso, il killer ragazzino che sognava la bella vita

Nel '91 uccise i genitori per l’ereditàIl sindaco di Montecchia di Crosara:dovrebbe scontare tutta la condanna
MILANOMassacrò i genitori per impossessarsi dell’eredità. Oggi, a distanza di 17 anni, il Tribunale di sorveglianza di Milano ha concesso a Pietro Maso il regime di semilibertà. L’uomo, che godeva già di permessi premio, uccise il padre e la madre nella loro casa di Montecchia di Crosara (Verona) il 17 aprile del 1991. Al momento del delitto aveva diciannove anni.Il caso ebbe un grandissimo clamore anche per le terribili modalità dei delitti. Il ragazzo insieme a tre amici si appostò in cucina e quando il padre Antonio e la madre Rosa tornarono da una riunione in parrocchia li colpì con una spranga. Un solo movente, l’eredità. Il gruppo aveva progettato il delitto da tempo e indossava tute da lavoro e maschere di carnevale. In precedenza Maso e i suoi complici avevano già provato a uccidere i genitori del ragazzo, prima con un ordigno rudimentale fatto con due bombole di gas e poi tentando di investire mamma Rosa.Per l’omicidio dei genitori Pietro Maso è stato condannato a trent’anni di reclusione il 29 febbraio 1992, pena confermata sia in appello che in Cassazione, dove la condanna divenne definitiva nel 1994. Già due volte prima dell’aprile dello scorso anno Maso era stato vicino a ottenere un permesso premio, ma, in entrambi i casi, si era visto sfumare all’ultimo momento la possibilità di uscire, anche se solo per poche ore, dal carcere. Il sindaco di Montecchia di Crosara, Giuseppe Cavazza, è scettico: «I giudici avranno valutato bene prima di concedere la semilibertà a Maso, ma resto del parere che la condanna dovrebbe essere scontata fino in fondo». «Più che come la penso io - afferma Cavazza - bisognerebbe chiedere come giudicano la semilibertà a Maso alcuni miei paesani, che credo potrebbero non essere tanto d'accordo». A Montecchia risede ancora solo un’anziana zia di Pietro Maso, mentre le sorelle Laura e Nadia, dopo il delitto e il caso mediatico che ne seguì, si sono trasferite altrove.

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